Alla scoperta di Mantova, la città dei fiori di loto
Ecco Mantova, dai tortelli a Casa Mantegna
La città di Mantova è una delle città più belle d’Italia, non solo per i suoi monumenti, ma anche per la sua flora e fauna e per il suo cibo. Mantova conta circa 48.000 abitanti. Ha avuto l’onore di essere stata inserita nel patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Dal punto di vista naturale, di rilevanza è il Parco del Mincio, che comprende anche il territorio mantovano, istituito nel 1984. La città è nota per essere la città dei fiori di loto. Infatti, i laghi mantovani sono ricoperti da questa pianta, che per quanto rendono il paesaggio spettacolare, minano all'integrità dei laghi spingendo ad una continua attività di pulitura. I fiori furono introdotti dai Saveriani di Parma, anche se sulla loro provenienza circola una leggenda. Pare infatti che, un giovane si innamorò di una giovane, la cui pelle profumava di fiori di loto. Un giorno la giovane, mentre si specchiava nel lago, cadde e annegò. Il giovane decise allora di spargere dei semi di fiori di loto nel lago, per poi, a causa del forte dolore, suicidarsi. Dal punto di vista climatico, la città soffre molto l’umidità a causa della vicinanza al fiume Po. Gli inverni sono piuttosto rigidi, ma sono scarse le nevicate. Le estati, invece, sono afose e umide e poco ventilate, in quanto la città è chiusa dalla Pianura Padana.
Il primo insediamento è legato alla presenza Etrusca, a questi seguirono i Celti e, infine, i Romani. Fu conquistata da Odoacre e poi da Teodorico e nell'anno 1000 fu posta sotto il dominio dei Canossa, che contribuirono ad una continua edificazione chiese e conventi. Il periodo fu costellato da continui scontri con i Veronesi, i Cremonesi e, infine, iReggiani. Nel 1246, la città attraversò un periodo di benessere. A questo periodo appartengono: Palazzo Podestà e il Ponte dei Mulini. Nel 1276, passò sotto il dominio dei Bonacolsi, a cui seguirono i Gonzaga. Proprio con i Gonzaga, la città divenne uno dei centri più importanti. Saccheggiata dai Lanzichenecchi, che portarono la peste; con il tramonto dei Gonzaga, il benessere di Mantova subì una fase di declino. Seguì un periodo sotto la dominazione austriaca, interrotto solo dai Francesi. Nel 1866 entrò a far parte del Regno d’Italia. La città è insignita della Medaglia d’Oro come Benemerita del Risorgimento Nazionale, per le azioni compiute durante il Risorgimento e della Medaglia di Bronzo al Valore Civile, per le azioni svolte dalla popolazione nei confronti dei soldati, nei campi di concentramento italiani.
Mantova è ricca di monumenti e luoghi di interesse splendidi. Tra quelli più importanti ricordiamo: la Cattedrale di San Pietro, dove è conservato il corpo del patrono Sant’Anselmo da Baggio; la Basilica di Sant’Andrea, progettata da Leon Battista Alberti, in cui è conservata la reliquia del Preziosissimo sangue di Cristo. Ancora, Palazzo Ducale che comprende: la Reggia dei Gonzaga, la seconda in Europa per estensione dei tetti e la Camera degli Sposi. Ancora da visitare la Casa del Mantegna, il Teatro Bibiena, che ospitò un concerto di Mozart e, infine, la Rocca di Sparafucile, uno degli scenari del Rigoletto di Verdi. Tra i piatti tipici troviamo: il salame mantovano, la coppa, gli agnoli in brodo, i tortelli di zucca, il cotechino con polenta, lo stracotto e, infine, la torta di tagliatelle.
25/10/2015