Se ami la natura vai a El Hierro l’isola più piccola delle Canarie
Per chi non conoscesse quest’isola, grande quanto l’Elba, vi segnaliamo che è la più piccola delle Canarie, all’estremo sud-ovest dell’Arcipelago.
Viene chiamata anche l’Isola del Meridiano perché fino al 1.800 da qui passava il Meridiano zero, poi spostato dagli Inglesi a Greenwich: solo rimasto, a testimoniare questo, il Faro di Orchilla che svetta sulle irrequiete acque dell’Atlantico. Da questo punto, il più estremo d’Europa, solo oceano e cielo per migliaia di chilometri. Dal fondo marino, al largo dell’isola, una grande catena di vulcani sommersi si perde nel nulla. Fra migliaia di anni, qualcuno di essi, uscirà dalle onde e, El Hierro perderà anche il suo essere alla fine d’Europa. Ma oggi quest’isola prevalentemente montuosa (raggiunge i 1.500 metri a Malpaso), poggiando su una base ad oltre 3.000 metri sul fondo del mare, lontana un’eternità dalle maggiori sorelle da un turismo di massa e da strutture di feste e divertimenti senza sosta, accoglie chi la raggiunge con la bellezza ed il silenzio di una natura intatta. Poche le spiagge di sabbia nera raccolte in baie quasi inaccessibili,tante le piscine naturali di mare, una sola spiaggia di sabbia rossa finissima in località Verodal, raggiungibile con sterrata e sentieri nei boschi. I 10.000 abitanti vivono di pesca, agricoltura, artigianato e turismo di chi ama e cerca ancora un mondo fuori del mondo. Un piccolo porto per i traghetti da Tenerife, un aeroporto per 2 voli giornalieri con aerei ATR40, poche strade asfaltate verso il capoluogo Valverde ad 800 metri sul mare e pochi altri paesini sulle coste frastagliate e sulle montagne. Tante strade sterrate e sentieri ciclo-pedonali attraverso paesaggi lunari e boschi di piante endemiche e mediterranee. Ma El Hierro detiene anche due perle uniche: la prima è la sua autosufficienza totale in fatto di energia ricavata dal mare e dal vento e, la seconda, per essere stata dichiarata dall’Unesco riserva mondiale della Biosfera. Fra i 1.000 vulcani che s’innalzano ovunque, gli abitanti dell’isola hanno ricavato campi di vite, ananas, agricoltura ed allevamenti totalmente biologici: ovunque piccoli alberghi e case rurali,veri gioielli per pochi fortunati amanti di questa vita, ristoranti locali con ottimi prodotti a base di pesce e prodotti della terra. Al Mirador de La Pena che domina ‘’ El Golfo’’ anche le famose papas arrugadas con differenti ’’mojos’’ mentre la vista spazia su questa meraviglia della natura: dove oggi c’è El Golfo, enorme insenatura di chilometri aperta al mare e racchiusa in un anfiteatro di crateri silenziosi, si stagliava nel cielo un enorme complesso vulcanico di oltre 3.000 metri che più di 30.000 anni fa scivolò sul fondo dell’Oceano creando il Golfo: nessun timore, questo accadrà, forse, fra 100.000 anni e non prima. I fondali dell’isola sono fra i più limpidi e ricchi di fauna ittica del pianeta e per diversi mesi all’anno vengono visitati dai grandi cetacei ( balene,capodogli, delfini,megattere) che migrano dalle Azzorre alle isole di Capo Verde e spesso si fermano a lungo, nel loro viaggio in questa acque. Il clima di El Hierro è temperato/caldo tutto l’anno. Le piogge sono passeggere, per lo più nel trimestre invernale. Abbastanza ventilato in ogni stagione, attenzione però siete sempre quasi sul Tropico del Cancro, l’aria è limpidissima ed il sole molto caldo.
Due anni fa, a sud dell’isola, sulle sue pendici sottomarine a 500 metri dalla costa, si aprì un nuovo vulcano: trovandosi a più di 200 metri di profondità, portò in superficie solo bolle di vapore e qualche scoria di lava. Tutti i vulcanologi del mondo si precipitarono a El Hierro nella speranza di assistere, come alle Azzorre alla nascita di una nuova isola. Ma l’eruzione si sparse sul fondo del mare senza salire in superficie: da allora è rimasto solo una temperatura delle acque confinanti di 3-4 gradi più elevata del normale.
Viene chiamata anche l’Isola del Meridiano perché fino al 1.800 da qui passava il Meridiano zero, poi spostato dagli Inglesi a Greenwich: solo rimasto, a testimoniare questo, il Faro di Orchilla che svetta sulle irrequiete acque dell’Atlantico. Da questo punto, il più estremo d’Europa, solo oceano e cielo per migliaia di chilometri. Dal fondo marino, al largo dell’isola, una grande catena di vulcani sommersi si perde nel nulla. Fra migliaia di anni, qualcuno di essi, uscirà dalle onde e, El Hierro perderà anche il suo essere alla fine d’Europa. Ma oggi quest’isola prevalentemente montuosa (raggiunge i 1.500 metri a Malpaso), poggiando su una base ad oltre 3.000 metri sul fondo del mare, lontana un’eternità dalle maggiori sorelle da un turismo di massa e da strutture di feste e divertimenti senza sosta, accoglie chi la raggiunge con la bellezza ed il silenzio di una natura intatta. Poche le spiagge di sabbia nera raccolte in baie quasi inaccessibili,tante le piscine naturali di mare, una sola spiaggia di sabbia rossa finissima in località Verodal, raggiungibile con sterrata e sentieri nei boschi. I 10.000 abitanti vivono di pesca, agricoltura, artigianato e turismo di chi ama e cerca ancora un mondo fuori del mondo. Un piccolo porto per i traghetti da Tenerife, un aeroporto per 2 voli giornalieri con aerei ATR40, poche strade asfaltate verso il capoluogo Valverde ad 800 metri sul mare e pochi altri paesini sulle coste frastagliate e sulle montagne. Tante strade sterrate e sentieri ciclo-pedonali attraverso paesaggi lunari e boschi di piante endemiche e mediterranee. Ma El Hierro detiene anche due perle uniche: la prima è la sua autosufficienza totale in fatto di energia ricavata dal mare e dal vento e, la seconda, per essere stata dichiarata dall’Unesco riserva mondiale della Biosfera. Fra i 1.000 vulcani che s’innalzano ovunque, gli abitanti dell’isola hanno ricavato campi di vite, ananas, agricoltura ed allevamenti totalmente biologici: ovunque piccoli alberghi e case rurali,veri gioielli per pochi fortunati amanti di questa vita, ristoranti locali con ottimi prodotti a base di pesce e prodotti della terra. Al Mirador de La Pena che domina ‘’ El Golfo’’ anche le famose papas arrugadas con differenti ’’mojos’’ mentre la vista spazia su questa meraviglia della natura: dove oggi c’è El Golfo, enorme insenatura di chilometri aperta al mare e racchiusa in un anfiteatro di crateri silenziosi, si stagliava nel cielo un enorme complesso vulcanico di oltre 3.000 metri che più di 30.000 anni fa scivolò sul fondo dell’Oceano creando il Golfo: nessun timore, questo accadrà, forse, fra 100.000 anni e non prima. I fondali dell’isola sono fra i più limpidi e ricchi di fauna ittica del pianeta e per diversi mesi all’anno vengono visitati dai grandi cetacei ( balene,capodogli, delfini,megattere) che migrano dalle Azzorre alle isole di Capo Verde e spesso si fermano a lungo, nel loro viaggio in questa acque. Il clima di El Hierro è temperato/caldo tutto l’anno. Le piogge sono passeggere, per lo più nel trimestre invernale. Abbastanza ventilato in ogni stagione, attenzione però siete sempre quasi sul Tropico del Cancro, l’aria è limpidissima ed il sole molto caldo.
Due anni fa, a sud dell’isola, sulle sue pendici sottomarine a 500 metri dalla costa, si aprì un nuovo vulcano: trovandosi a più di 200 metri di profondità, portò in superficie solo bolle di vapore e qualche scoria di lava. Tutti i vulcanologi del mondo si precipitarono a El Hierro nella speranza di assistere, come alle Azzorre alla nascita di una nuova isola. Ma l’eruzione si sparse sul fondo del mare senza salire in superficie: da allora è rimasto solo una temperatura delle acque confinanti di 3-4 gradi più elevata del normale.
Se volete vivere un’esperienza unica, venite a El Hierro,
ma ricordatevi , dovete amare la natura senza se e senza ma
perché qui Non c’è altro da vivere.
ma ricordatevi , dovete amare la natura senza se e senza ma
perché qui Non c’è altro da vivere.
Come raggiungere EL HIERRO dall’ Italia: Non esistono
voli diretti né dall’Italia né da altre destinazioni. El Hierro si
raggiunge da Tenerife ( voli di linea con scalo intermedio o low cost
diretti). Da qui ci sono due voli giornalieri (attenzione: partono
dall’aeroporto di Tenerife nord e si tratta di aerei da 42 posti),
oppure da Los Cristianos, a sud di Tenerife, un traghetto
giornaliero). A secondo, quindi, del volo scelto, potrebbe essere
necessario una notte in andata o ritorno a Tenerife o ambedue.
Come muoversi a El Hierro: sia al porto che in aeroporto si possono noleggiare auto (meglio se fuoristrada), oppure effettuare il transfer a destinazione finale,con auto privata o taxi. Altro metodo resta utilizzare i mezzi pubblici ed affidarsi al trecking o mountan bike.
Dove soggiornare a El Hierro: abbiamo selezionato ottime abitazioni rurali ed un piccolo hotel. Le prime dislocate in varie località dell’isola sono realizzate in pietra lavica, ma all’interno, completamente attrezzate con ogni comodità, sempre vicino a villaggi facilmente raggiungibili. L’hotel, semplice, in località Frontera/El Golfo in posizione panoramica. Per i più esigenti un Parador, isolato in una splendida baia, hotel 4 stelle con ristorante.
E’ possibile abbinare al soggiorno a El Hierro, soggiorni supplementari nelle altre due isole vicine, abbastanza simili, di La Palma e de La Gomera. Qui NON si è alla fine del mondo, ma il turismo di massa è ancora molto, molto lontano.
Soggiorni liberi ( minimo 3 notti ).
Come muoversi a El Hierro: sia al porto che in aeroporto si possono noleggiare auto (meglio se fuoristrada), oppure effettuare il transfer a destinazione finale,con auto privata o taxi. Altro metodo resta utilizzare i mezzi pubblici ed affidarsi al trecking o mountan bike.
Dove soggiornare a El Hierro: abbiamo selezionato ottime abitazioni rurali ed un piccolo hotel. Le prime dislocate in varie località dell’isola sono realizzate in pietra lavica, ma all’interno, completamente attrezzate con ogni comodità, sempre vicino a villaggi facilmente raggiungibili. L’hotel, semplice, in località Frontera/El Golfo in posizione panoramica. Per i più esigenti un Parador, isolato in una splendida baia, hotel 4 stelle con ristorante.
E’ possibile abbinare al soggiorno a El Hierro, soggiorni supplementari nelle altre due isole vicine, abbastanza simili, di La Palma e de La Gomera. Qui NON si è alla fine del mondo, ma il turismo di massa è ancora molto, molto lontano.
Soggiorni liberi ( minimo 3 notti ).
Nelle case rurali è prevista la formula ‘’ solo affitto’’ e nell’hotel il pernottamento e la prima colazione.
Quote a persona in case rurali per 7 notti
- Base 2 persone da € 260
- 3 persone da € 190
- 4 persone da € 150
Quota a persona in hotel in pernottamento e prima colazione
- in doppia per 7 notti da € 299
Quota a persona al giorno per soggiorno al Parador
- da € 76 in b/b
- e € 102 in h/b
Per i voli al momento della richiesta daremo la
migliore quotazione possibile per i giorni da Voi scelti o per giorni
vicini. Bisogna tener conto che le quotazioni ‘’ migliori’’devono essere
bloccate immediatamente per avere una certezza del costo, ma che,
generalmente, non sono né rimborsabili, né sostituibili.